DESIGNAZIONE E CORRISPONDENZA DELLE QUALITÀ —

Acciai per imbutitura e piegatura a freddo – EN10111:1998

Caratteristiche meccaniche
Caratteristiche chimiche
Tolleranze sullo spessore
Tolleranze sulla larghezza
Tolleranze sulla lunghezza

Il decapaggio è un’operazione chimica effettuata per eliminare strati superficiali di un materiale tramite soluzioni di acido od alcali.

Nel caso il trattamento riguardi materiali metallici, il trattamento rimuove lo strato di ossido superficiale, o di altri contaminanti, allo scopo di rendere la superficie del metallo adatta ad essere ricoperta da un altro metallo. Dopo il decapaggio, la superficie trattata diventa porosa e permette all’altro metallo di legarsi saldamente a quello sottostante. La superficie viene così ripulita da residui di ruggine formata dai prodotti siderurgici laminati a caldo, tensioattivi (saponi che aumentano la bagnabilità) e inibitori di corrosione o altre sostanze chimiche, la calamina, o scaglia di laminazione.

Il decapaggio viene operato anche su materiali organici, come legno o capelli. In genere si tratta di un processo chimico atto a rimuovere lo strato di vernici o coloranti superficiali tramite aggressione alcalina.

È uno dei metodi comunemente impiegati per la preparazione delle superfici di acciaio su cui si deve applicare il rivestimento protettivo anticorrosivo. Viene anche impiegata per preparare barre e tubi di acciaio nelle trafilerie come operazione preliminare per migliorare il risultato finale. In questo caso viene usato l’acido solforico per gli acciai basso legati e il cloridico per gli acciai inossidabili.

Il decapaggio dei pezzi di acciaio viene effettuato in immersione di acido cloridrico o acido solforico, ma anche acido fosforico, acido nitrico e acido fluoridrico, a temperatura elevata.

Per il decapaggio degli acciai con basso tenore di carbonio laminati a caldo, in genere si impiega acido solforico.

Normalmente nelle soluzioni di decapaggio si introducono anche inibitori di corrosione per controllare l’attacco dell’acido sulle zone di metallo oramai nudo perché private dello strato di ossido più rapidamente delle altre.

L’alluminio, dopo essere stato estruso, è sempre ricoperto da uno strato di ossido che può essere più o meno consistente, e viene in genere decapato in soda caustica.

L’operazione di decapaggio, oltre che di natura chimica, può essere anche di natura elettrolitica dove l’acciaio costituisce l’anodo o il catodo in un elettrolita acido, attraverso il quale passa la corrente.

Il decapaggio si effettua anche durante la lavorazione industriale del rame (in acido nitrico) e degli ottoni. In questo caso l’operazione avviene in seguito alla ricottura dei materiali, procedimento necessario per fargli riacquistare una struttura metallografica apprezzabile andata perduta durante lo stress della laminazione. Il decapaggio si rende necessario poiché la ricottura provoca l’ossidazione dello strato superficiale, che viene asportato grazie ad un bagno di acido solforico (soluto in acqua al 10%) seguito da una lavatura e da una spazzolatura.

Poiché il decapaggio lascia la superficie nuda, solitamente si eseguono ulteriori trattamenti atti a proteggerla o ricoprirla, che dipendono dal materiale e dalla finitura richiesta. Alcuni esempi di trattamenti eseguiti dopo il decapaggio sono la passivazione, cromatura, ossidazione anodica e verniciatura.